Dal German Open
Di Maximilian Catasta
L’appuntamento velico che non puoi mancare, perché è un evento internazionale, perché la cornice è quella del lago di Caldonazzo in Pergine Valsugana (TN) e perché l’accoglienza del circolo velico Ass. Velica Trentina è straordinaria.
Il gruppo del Circolo Vela Cremona come sempre è nutrito, Dario e Andrea tra i favoriti, Maurizio con Silvio e Giulio con Laura, con questo gruppo c’è solo da divertirsi. A farmi da prodiere questa volta c’è mia moglie Katiuscia, arriviamo all’evento un po' più preparati, anche se abbiamo ancora tanto da imparare. Tre giorni di regate, il comitato prepara il campo di regata per la prima prova del venerdì, armiamo la barca, non prima di pranzare con il classico Leberkäse tipico tedesco, misurazioni e via issiamo le vele ma il vento non c’è. Scendiamo in acqua sfruttiamo qualche refolo e nell’attesa Katiuscia va al timone. Ora siamo tutti, contiamo 40 barche, flotta numerosa, via ai 5 minuti pre-partenza. Il vento è scarso, siamo un po' conservativi e la linea di partenza larghissima ci inganna siamo un po' indietro, ma in gara, il vento diminuisce e la regata viene annullata. Idem per la seconda prova, si rientra. “Passeggiamo” un po' sul lago e ci godiamo il rientro con calma. Serata gradevole al circolo con cena di spiedini, forse l’indomani ci regalerà un po' più di vento e regata vera.
Sfruttiamo la mattina del sabato per fare qualche piccola manutenzione alla barca, ci rilassiamo in attesa della competizione. Il segnale di avviso arriva dopo il pranzo ma a mancare è sempre il vento. Decidiamo di scendere in acqua comunque insieme agli altri ma l’occasione sarà solo quella di fare un bel bagno a mezzo lago. Navighiamo al porticciolo e ormeggiamo le barche in banchina, quando un nuovo segnale d’avviso ci richiama all’attenti. Pronti, via, tutti in barca questa volta si fa sul serio.
5min. poi 4, 1-VIA. Katiuscia controlla la linea di partenza, siamo perfetti, sfruttando il lato sinistro del campo di regata, il vento è lì, appena possibile viriamo e sfruttiamo il “sinistro” che ci offre diverse raffiche, non c’è onda, qualche virata per prendere il “destro” e arrivare in boa. Alla boa di bolina lo stacchetto è molto basso per cui alziamo il tangone e prepariamo il lato di poppa.
Ci giriamo e vediamo la flotta dietro siamo intorno alla 10^ posizione. Fin qui tutto bene, giriamo la boa di sinistra al cancello di poppa e teniamo mure a dritta, ma la scelta non è quella giusta, unita a qualche errore di troppo perdiamo molte posizioni, un “disastro” finiamo addirittura al 30° posto. La seconda prova è fotocopia della prima, ottima partenza e primo lato di bolina e poppa al meglio delle nostre capacità, incrociamo i primi siamo contenti, poi qualche errore di troppo e l’inesperienza in alcune situazioni ci relega al 28° posto, ma siamo contenti, perché per gran parte di regata abbiamo fatto molto bene.
La serata prosegue con la cena offerta dal circolo, porchetta per tutti, e fuochi d’artificio sul lago. Tutto molto bello.
E’ domenica, ma il vento non ci assiste, Katiuscia Laura Elena ne approfittano per prendere il sole, poi decidiamo di scendere in acqua anche con solo un anelito di vento che accarezza il lago. Maurizio e Silvio, Giulio e Laura, ed io con Katiuscia. Accostiamo le barche a centro lago, bagno e gavettoni poi si parte. Sale la concentrazione ma non il vento, il Comitato dà il via, con 3 o massimo 4 nodi la partenza è col freno a mano tirato, la barca non va, ci sfilano avanti tutti, la disperazione ci assale, Katiuscia prova a regolare tutte le manovre, albero avanti, ghinda, lasca fiocco, carrello indietro, macché giriamo la boa di bolina ultimi. Non ci perdiamo d’animo, il primo lato di poppa è un capolavoro, il vento è scarso e diamo copertura a quelli davanti, orza e poggia orza e poggia, Katiuscia è perfetta nelle strambate, al cancello di poppa le urla si sentono da lontano e il mucchio selvaggio grida “acqua” in tutte le lingue. In quel putiferio, giriamo stretti la boa e recuperiamo almeno 7 - 8 posizioni o forse più. Il vento sale, la barca va forte e recuperiamo altre posizioni, siamo aggressivi, roll-tack e leebow in prua agli avversari, recuperiamo altre posizioni. Nell’ultimo lato di poppa manteniamo la posizione, per arrivare alla boa dobbiamo approcciare due strambate per girarla mure a sinistra e tagliare la linea d’arrivo. E qui accade l’impossibile, sarà la tensione l’emotività l’inesperienza, cerco di stare attento alle barche interne boa e do l’ultimo comando al mio prodiere, ma ahimè sbaglio tutto, anticipo la strambata e il tangone non rientra si infila sotto la randa, Katiuscia è in piedi tenta di recuperare il tangone, il fiocco s’accartoccia sullo strallo di prua, perdiamo diverse posizioni. Una pacca al tangone un tirone al fiocco e passiamo la boa, ma i guai non finiscono qui, la scotta del fiocco e scesa sotto la prua, Katiuscia si tuffa sulla coperta, il vento è rinforzato, il traverso non finisce mai, raddrizzo la barca, il “prode prodiere” distesa sulla prua recupera la scotta, e tagliamo la linea d’arrivo. Tutto bene, soprattutto perché terminiamo in 20^ posizione, insperata pensando alla partenza disastrosa, salvi e contenti.
Esperienza magnifica, in una cornice unica come quella del lago di Caldonazzo.
Tre giornate splendide di sole di bella gente e la consueta ospitalità del circolo “Velica Trentina”, senza contare la buona compagnia dei compagni d’avventura del Circolo Vela Cremona.